E’ purtroppo consuetudine rispondere in modo istituzionale senza entrare nel merito delle vere domande e paure del cittadino.
Rispondere “Allo stato attuale non ci sono studi che rilevino effetti negativi sulla salute” è qualcosa di non corretto e superficiale che dimostra la non conoscenza della questione.
La realtà è che gli studi che dovrebbero verificare il danno non ci sono proprio e sono quelli che chiediamo da tempo e con forza per poter applicare quel principio di precauzione sancito dall’unione europea e che prevede di dimostrare la non cancerogenicità di un nuovo prodotto lanciato sul mercato prima che questo possa danneggiare.
Cioè prevenire prima di curare e non dover rimediare ad un danno solo dopo averlo causato.
Un vero studio sul 5G è quanto ha chiesto l’Istituto Ramazzini leader mondiale negli studi legati ai cancerogeni, agenti chimici, fisici o biologici in grado di causare il cancro e che grazie ad una raccolta fondi di liberi cittadini ha potuto da ora cominciare.
Alcuni cittadini dei comuni di Castel Condino, Sover, Terragnolo, Valfloriana sono spaventati dalla sperimentazione prevista dal Governo su di loro e poco sono servite le richieste di chiarimento in quanto la risposta è stata che la sperimentazioni sarà a livello di tutte le aree italiane ma che i famosi 120 comuni saranno per certo coperti dal 5G in modo totale.
Per cui non è una sperimentazione ma bensì la certezza che per loro l’immersione nel brodo elettromagnetico sarà certa e avverrà a breve alla faccia della qualità ambientale del benessere dei cittadini dei paesi di montagna.
Per questo continuiamo la nostra lotta per una maggiore informazione nel merito, per il riconoscimento delle malattie MCS (Sensibilità Chimica Multipla) e EHS (ElettroIperSensibilità) e per un aiuto concreto ai malati che attualmente sono abbandonati a se stessi.
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