Agenzia Regionale della Giustizia: dopo 5 anni di attesa, ancora troppi punti oscuri

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Il deputato del Movimento 5 Stelle Cappelletti ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia per fare finalmente chiarezza sulla nuova Agenzia Regionale della Giustizia del Trentino-Alto Adige/Südtirol, un progetto che si trascina dal 2020 senza che la Giunta regionale abbia mai fornito spiegazioni esaurienti sul modello organizzativo scelto.

Una storia di ritardi e poca trasparenza

Nonostante l’istituzione formale risalga a dicembre 2020, sono stati necessari quasi quattro anni per vedere l’effettivo avvio dell’Agenzia, annunciato solo nell’agosto 2024. In tutto questo tempo, la Giunta regionale non ha mai presentato pubblicamente un’analisi dettagliata del lavoro preparatorio svolto, né ha chiarito quali modelli internazionali siano stati presi come riferimento.

Il presidente Kompatscher ha più volte sottolineato la collaborazione con il Ministero della Giustizia, culminata nel protocollo operativo del luglio 2023, ma i dettagli di questa cooperazione rimangono avvolti nel mistero. La tanto decantata “autonomia gestionale” rischia di trasformarsi in una scatola vuota se non vengono definiti con precisione i meccanismi di funzionamento.

Criticità irrisolte

Emergono diverse preoccupazioni sostanziali:

  1. La mancanza di un coinvolgimento strutturato della magistratura nella definizione del modello organizzativo
  2. L’assenza di una documentazione pubblica che giustifichi le scelte operative adottate
  3. Il rischio concreto di interferenze tra potere politico e sistema giudiziario, vista la direzione affidata alla Giunta regionale

Le domande che attendono risposta

L’interrogazione del M5S mette il dito nella piaga, chiedendo al Ministro della Giustizia di fare luce su aspetti fondamentali finora ignorati:

  • Quali sono i modelli internazionali presi a riferimento e come sono stati adattati al contesto italiano?
  • Esiste una relazione complessiva sul lavoro istruttorio? Se sì, perché non è stata resa pubblica?

Una governance ancora da definire

Se da un lato la Terza commissione del Consiglio regionale ha dato il via libera all’atto organizzativo nel settembre 2024, dall’altro resta da capire come verrà garantito il delicato equilibrio tra efficienza amministrativa e indipendenza della magistratura. L’idea che questo possa diventare un “modello virtuoso” per altre regioni, come suggerito dalla commissione, appare prematura considerando le numerose zone d’ombra ancora presenti.

Il Movimento 5 Stelle continuerà a vigilare su questo progetto, esigendo la massima trasparenza su un’iniziativa che, pur potenzialmente positiva, non può essere lasciata all’improvvisazione o alla discrezionalità politica. I cittadini trentini e altoatesini meritano di sapere come verranno spese le risorse pubbliche e quali garanzie di indipendenza e efficienza verranno assicurate al sistema giudiziario locale.

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Interrogazione a risposta scritta 4-04127 presentato da CAPPELLETTI Enrico testo di Venerdì 17 gennaio 2025, seduta n. 411

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