«La “Confezioni Moda Italia” di Mattarello, meglio nota a Trento come “la Vestimenta”, chiude i battenti. Quest’impresa era forse l’ultima sopravvissuta di una politica industriale che puntava ad attrarre imprese dall’esterno invece di farle nascere e sviluppare in Trentino e che anche in questo caso ha mostrato tutta la propria inadeguatezza.
Premesso che l’evento mi colpisce anche da un punto di vista sentimentale, dato che proprio in quest’impresa avevo trovato la mia prima occupazione stabile subito dopo aver terminato l’università, e che come sempre in questi casi farò tutto quanto in mio potere per aiutare i lavoratori, ritengo opportuno sottolineare alcune cose.
A quanto si sa negli ultimi anni l’impresa aveva dovuto far fronte a numerose vicissitudini con conseguenti passaggi di mano societari fra marchi di grido. Anche i dipendenti erano calati pesantemente, passando dai 250 di un tempo a poco più di una cinquantina. L’epilogo di questi giorni non giunge pertanto inaspettato. Gli strumenti di politica industriale usati da tempo ed ancora riproposti non funzionano più nel trattenere le imprese. Bisogna prendere atto che per le imprese medio grandi, quelle che le statistiche indicano come le più adatte a far fronte alla crisi, sono anche le prime a lasciare i nostri lidi.
Lo dico con tristezza, ma è ormai evidente che per queste imprese il Trentino non è attrattivo. Abbiamo una ricerca avanzata, un’ Università importante, un’alta qualità della vita generale, addirittura la burocrazia ritenuta ai vertici italiani per efficienza, però chissà come mai, alle grandi imprese di tutto questo sembra importare molto poco. Come ad esempio nei casi della Whirlpool, della Subaru o della Marangoni, quando questi grandi gruppi decidono di tagliare e riorganizzare partono proprio dal Trentino. È quindi evidente che quello che offriamo non è ciò che costoro cercano.
Da tempo noi del M5S sosteniamo che serve un cambio paradigmatico da parte dell’ente pubblico. Si parta smantellando l’Irap e si lasci alle imprese decidere come investire questa maggiore disponibilità invece di farla raccogliere alla PAT che poi la disperde in tanti interventi. In tal modo non solo le imprese smetteranno di andarsene ma inizieranno anche a tornare».
Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle