Appalti: adesso si teme il far west.


Alla giunta provinciale spettano oneri e onori. In questa fase l’onere principale riguarda la gestione dell’emergenza. Che ciò stia venendo fatto bene o male potremo dirlo solo dopo che la crisi sanitaria si sarà conclusa. Gli onori sono invece quelli di predisporre il bilancio previsionale della Provincia e di orientarne l’impatto a favore dei settori e delle categorie di soggetti ritenuti più meritevoli e/o bisognosi.
In sede di bilancio la giunta può scegliere di operare in due modi: seguendo le “buone vecchie abitudini locali”, contraddistinte dai problemi di trasparenza che conosciamo tutti e che ho personalmente più volte sottolineato, oppure può decidere di agire applicando un metodo innovativo che, preso atto della crisi, segua i principi dell’inclusione e della concertazione con tutti i soggetti, politici e non, inclusa la cittadinanza attiva.
Da un punto di vista mediatico, che oggigiorno è purtroppo quello che conta, la Giunta parte da una posizione di assoluta egemonia per via degli strumenti che controlla, a partire da un ufficio stampa dedicato e sovradimensionato, ma anche per via dell’accesso privilegiato con i canali di informazione che le viene garantito. L’unione della situazione di eccezionalità generata dalla crisi covid col controllo mediatico a disposizione della giunta provinciale mette le minoranze all’angolo poiché in questa fase non possono nemmeno utilizzare lo strumento dell’ostruzionismo o dell’opposizione dura, volendo evitare di causare rallentare decisioni, magari perfettibili, ma che richiedono rapidità.

La prova dello stato di marginalità delle opposizioni sta nel fatto che sono le ultime a ricevere dati, informazioni e notizie sulla crisi e sulle misure che si stanno costruendo per uscire dalla stessa. Le minoranze sono umiliate agli occhi delle categorie sociali dimostrando che il loro potere di incidere sul processo decisionale è scarsamente significativo. Pur nel contesto emergenziale che stiamo vivendo, al di là della forma non c’è quindi stata alcuna sostanziale apertura da parte della maggioranza verso le altre parti politiche.

Ciò detto, in vista di una collaborazione che da parte nostra sarà onesta ma non sottomessa ci aspettiamo che contestualmente al disegno di legge contenente le misure per il contrasto dell’attuale crisi ci vengano forniti almeno i dati su cui valutare la situazione in maniera oggettiva: un dettaglio analitico sulle mancate entrate, gli scenari alternativi in considerazione delle leve finanziarie che verosimilmente possono essere attivate (aiuti diretti da Stato e/o UE, debito, sospensione del patto di stabilità, politiche fiscali, recupero cifre da capitoli del bilancio provinciale, etc,), quale sia la scelta dei criteri adottati per compilare il piano degli investimenti pubblici che si vuole lanciare, quali le misure di semplificazione e sburocratizzazione per facilitare la ripresa e soprattutto per evitare che si utilizzi il dramma della crisi sanitaria per scatenare il far west degli appalti, con grandi quantità di denaro elargite senza controlli e con interventi su aree che rappresentano la reale ricchezza del Trentino e che a maggior ragione in questa fase vanno tutelate e non date in pasto alla speculazione.

 

MoVimento 5 Stelle Trentino


Alex Marini
Portavoce
Consigliere del MoVimento 5 Stelle in Provincia di Trento
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