C.f.p privati: quali altre violazioni per la revoca dei finanziamenti provinciali?

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Il M5S ha presentato un’interrogazione scritta a firma del consigliere Degasperi per conoscere se risultino fondate le voci relative a nuove indagini della magistratura relative ai finanziamenti ricevuti dall’istituto privato “Veronesi” di Rovereto.

Se l’iniziativa della magistratura fosse confermata rappresenterebbe l’ennesimo caso di mala gestione a carico degli enti di formazione professionale privati.

Ricordiamo di recente la sanzione comminata dalla PAT all’istituto Canossiane per il mancato rispetto degli impegni assunti all’atto del riconoscimento della parità formativa nonché lo scandalo (comodamente dimenticato) che ha avuto per protagonista ancora il Cfp Veronesi e il suo ex direttore, condannato ad otto mesi per tentata truffa ai danni dell’ente pubblico (dalla Corte d’Appello) oltreché alla restituzione dei finanziamenti ricevuti (dalla Corte dei Conti) per la costituzione, “mediante una serie di raggiri vistosi e grossolani”, di una classe rivelatasi “fantasma”.

Di fronte a questo panorama tutt’altro che rassicurante la Giunta continua a riporre fiducia assoluta negli enti di formazione privati tanto da arrivare addirittura a sopprimere l’Ufficio Ispettivo (delibera 606 del 17/04/2014) costituito solo pochi anni fa proprio per verificare la regolarità dell’impiego dei copiosi finanziamenti provinciali (parliamo di circa 50 milioni l’anno).

Nel caso l’indagine fosse confermata, confrontando la situazione di cittadini e imprenditori che, per banali errori materiali nelle istruttorie, si sono visti negare integralmente contributi e finanziamenti, sorge spontaneo chiedersi quali altre violazioni debbano commettere gli enti di formazione professionale privati per vedersi revocati i finanziamenti provinciali e quale insegnamento possano trarre i futuri cittadini frequentanti questi istituti in cui lealtà e correttezza paiono principi ormai superati.