Il caporalato non è un fenomeno che riguarda solo il sud Italia, ma anche il Trentino.
Purtroppo il caporalato è diffuso in varie zone del Paese, dal sud al nord. Anche in Trentino sono presenti braccianti, di varie origini, sfruttati nei campi di coltivazione dei frutti. Sebbene le forze dell’ordine abbiano individuato diversi casi in Provincia grazie ad efficaci indagini ispettive, il fenomeno resta tutt’ora presente. Le leggi attualmente in vigore per contrastare il fenomeno, non sono ad oggi sufficienti e si rende sempre più necessario intervenire con decisione e forza, perché in un Paese sviluppato e civile il caporalato non può e non deve essere tollerato. Attualmente le leggi previste per contrastare il fenomeno del caporalato sono la legge 148 del 2011, che ha introdotto nel codice penale italiano il nuovo reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, e la legge 199 del 2016, recante “Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo”.
Vanno messi in campo tutti gli strumenti e le azioni utili con lo scopo di individuare e punire i responsabile e, al contempo, “liberare” le vittime. A livello provinciale è compito della politica locale intervenire in sinergia con le Autorità preposte al controllo, per debellare dal nostro territorio questo crudele fenomeno, e noi, come M5S, cercheremo di farlo fin da subito mettendo in campo tutti gli interventi possibili”.
Mario D’Alterio
Candidato alle elezioni della Provincia autonoma di Trento 2018