Caro Filippo,
ti scrivo questa lettera per esternarti la profonda amarezza che io e molti attivisti proviamo nell’osservare come ti sei comportato nei confronti del M5S e delle persone che lo compongono. Un sentimento esacerbato dalla tua ostinazione nel pretendere di rimanere a capo del gruppo consiliare del M5S trentino, che troviamo veramente assurda e inaccettabile.
In questi anni il popolo del M5S trentino ti ha sempre sostenuto e dato fiducia, anche a scatola chiusa, in virtù dell’impegno che ti veniva riconosciuto. È stato soprattutto grazie a queste persone e al simbolo del MoVimento se hai potuto essere eletto in Consiglio provinciale nel 2013 e poi venire riconfermato nel 2018. Nonostante tutto ciò, dopo le ultime elezioni provinciali qualcosa in te è sembrato profondamente mutato, purtroppo in negativo.
Hai cominciato sempre più spesso ad attaccare il M5S in pubblico, anche con critiche ingenerose che ricalcavano in pieno la propaganda dei nostri avversari, quasi che per te il nemico da battere fosse diventata quella forza politica che ti aveva permesso di ottenere per 2 volte un ruolo di grandissimo rilievo politico e sociale. Questo tuo improvviso atteggiamento distruttivo, oserei dire quasi da censore, nei confronti del M5S nazionale, ha destato sconcerto, incertezza e non pochi sospetti. I portavoce locali e gli attivisti hanno comunque cercato in tutti i modi di giustificarti e di interagire con te al fine di recuperare un dialogo costruttivo per il bene di tutti, ma tu imperterrito hai continuato su quella linea, attaccando in maniera meschina il M5S dall’interno.
Quelle che, fino a Natale, in molti erano ancora disponibili a derubricare come bizze caratteriali si sono via via palesate per quel che erano realmente, un preciso e subdolo modus operandi dettato da finalità ben lontane da quelle del M5S, ad esempio in quel periodo ti sei presentato spudoratamente alla festa degli attivisti non mancando di esternare le solite lagnanze nonostante già da mesi avessi in cantiere la tua lista personale con tanto di simbolo.
Un comportamento infine culminato in ciò che forse da sempre desideravi, la nascita di una tua lista personale all’interno della quale puoi agire come meglio credi, senza più vincoli o freni di sorta. Il tuo smisurato ego sarà, immagino, pienamente soddisfatto. Non so davvero con quale disprezzo nei confronti dell’intelligenza degli elettori ti presenti ai cittadini di Trento in qualità di candidato sindaco, ben sapendo che la carica di consigliere comunale è incompatibile con quella di consigliere provinciale e che ovviamente se sarai eletto lascerai subito il posto a qualcun altro, in modo da mantenere il seggio in Provincia che del resto è profumatamente retribuito.
La “ciliegina” su questa nauseabonda “torta” è poi costituita dal fatto che insisti a pretendere di rimanere capogruppo del gruppo provinciale M5S, da te rinnegato, fungendone da legale rappresentante e in tal modo continuando ad avere la parola definitiva su tutte le sue risorse e attività. Ironia della sorte, tu e il tuo nuovo partito raccontate di identificarvi come “polo della coerenza e della trasparenza”… alla luce dei fatti una evidente presa in giro visto che i tuoi comportamenti dimostrano esattamente l’opposto.
Se davvero tieni a dimostrare almeno un briciolo di coerenza (e, aggiungo, di dignità) dimettiti immediatamente dal gruppo consiliare del M5S. In questo modo dimostrerai almeno un minimo di rispetto per quegli attivisti che ti hanno sempre sostenuto e che ora giustamente ti chiedono, anzi esigono, che tu prenda atto della rottura che hai causato e ti comporti di conseguenza.
Chi pensa di usare il M5S come fosse un taxi solo per poter raggiungere più facilmente i propri scopi individuali (leggasi, essere eletto con il MoVimento per facilitare la propria, personale carriera politica) ha già fallito in partenza.
Carmen Martini
attivista e candidata M5S a sindaco di Trento