Nella foga di sminuire le mie dimissioni dal Forum per la Pace la capogruppo leghista Dalzocchio rivela quali siano i veri valori che contano per lei e per il partito in cui milita.
In un suo comunicato odierno la Dalzocchio ha ricordato a tutti come partecipare al Forum non dia diritto ad alcuna remunerazione extra. Questo è verissimo, e aggiungo, è pure sacrosanto sia così, ma nulla c’entra con le ragioni per cui mi sono dimesso da un ruolo che era l’unico che ricoprivo a livello istituzionale oltre a quello di Consigliere provinciale, per cui rinunciare a qualcosa d’altro mi sarebbe risultato un pochino difficile.Temo tuttavia che dalle parti della Lega questi aspetti di logica minima non vengano tenuti in particolare considerazione, per cui capisco che nello slancio di intervenire per difendere chi non molla una sedia nemmeno cannonate non se ne sia data più di tanto per inteso.
Le ragioni della mia rinuncia le ho già spiegate in un precedente comunicato e non intendo tornavi sopra. Mi permetto tuttavia di consigliare alla collega Dalzocchio di rileggersele. Da nessuna parte ho fatto riferimento a denaro che viene con le “poltrone”. Non era infatti quello il punto che volevo sottolineare, quanto piuttosto la necessità di introdurre criteri di rotazione nella gestione delle cariche.
Trovo interessante comunque che il primo riferimento a cui la capogruppo leghista ha pensato siano stati i soldi. A seguire il ragionamento della Dalzocchio le uniche poltrone che conta mollare sarebbero dunque quelle che danno luogo a succosi extra? Per lei e per il partito di cui è capogruppo sarà anche così ma credo questa “logica partitocratica” non possa venir applicata a tutti gli altri e si debba invece cercare di essere un pochino meno gretti nel ragionamento e nella visione delle cose.
Certo, non tutte le cariche sono uguali, alcune implicano più potere di altre, con o senza remunerazione annessa, ma tutte hanno valore se ricoperte con dedizione, onestà e impegno. Questo è il nocciolo della questione, perché vale la pena ricordare che il fine della politica non è e non deve essere l’accumulo personale di poltrone, potere o “benefit” di varia natura, quanto piuttosto il loro utilizzo nell’ottica esclusiva dell’interesse collettivo.
Non si tratta di volare alto o di fare retorica, quanto piuttosto di constatare come dovrebbero essere le cose e di quanto la teoria strida con la pratica politica. Il ragionamento sull’esempio da dare era proprio legato a questo e l’ho applicato in base alle possibilità che avevo, cioè rinunciando anzitempo ad un ruolo che ho ricoperto volentieri, sviluppando anche parecchie iniziative concrete.
In ogni caso sarei lieto di sbagliarmi e anzi invito la collega Dalzocchio a smentirmi con i fatti: si dimetta dal ruolo che ricopre in Ufficio di presidenza del Consiglio provinciale, faccia un resoconto pubblico delle iniziative da lei promosse in quella sede e dica a quanto ammontino gli extra ricevuti sulla paga. In questo modo chiunque potrà rendersi conto del valore delle sue azioni e potrà legittimamente essere lei a dare il buon esempio a tutti gli altri, sottoscritto incluso.
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