Come in tanti altri ambiti della nostra società, la presenza del genere femminile in politica è ancora minoritaria, anche se sta crescendo nella donna una consapevolezza nuova e la convinzione di poter dare un contributo importante e creativo nell’amministrare il territorio in cui vive e opera.
La maggior scolarizzazione rispetto al passato e il successo negli studi delle femmine in questi ultimi decenni, hanno certamente contribuito a migliorare la loro autostima e quindi questa loro consapevolezza.
Quello politico, rimane comunque un ruolo difficile da ricoprire per una donna a causa del maschilismo ancora presente nella nostra società che porta ad avere dei pregiudizi e la percezione di minor competenza e valore del genere femminile rispetto a quello maschile. Le donne, proprio per questa mentalità, hanno anche più probabilità di subire intimidazioni, violenze psicologiche e anche fisiche che possono danneggiare il loro impegno.
C’è poi da aggiungere la difficoltà, da parte della donna, di conciliare gli impegni famigliari e lavorativi con quelli politici. Occorre però dire che oggi, all’interno della coppia, c’è molta più collaborazione di un tempo anche nell’accudimento dei figli per cui può verificarsi che la donna possa ritagliarsi più facilmente uno spazio per coltivare ed esprimere la sua passione politica incoraggiata e sostenuta, in questo, anche dal suo compagno.
Si è cercato di porre rimedio alla minor presenza delle donne nei vari organi rappresentativi con la legge n.120 sulle “Quote Rosa” del 2011 che fissava dapprima la quota del 20% innalzata poi, nel 2015, al 30%. Ciò può aver contribuito ad avere nel 2021 una percentuale del 30% di donne nei consigli comunali e un 20% di sindaci donne in molte regioni italiane, ma c’è ancora molto da fare per aumentare la partecipazione delle donne in politica.
Servono norme di sostegno come congedi parentali, più asili nido, servizi di assistenza all’infanzia e tanto altro.
Sebbene la legge non lo imponga, una cosa che si può fare, ad esempio, al momento del voto, è quella di indicare sempre, tra le due preferenze, il nome di una donna.
A cura di Paolo Degasperi
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