Funivia Trento- Bondone: tra i tanti i motivi per dire no anche i danni al paesaggio

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Condividiamo pienamente ciò che scrive Italia Nostra di Trento a proposito dei danni paesaggistici ed economici che provocherà la funivia Trento – Bondone Perciò speriamo in un ripensamento da parte dell’amministrazione locale affinché quest’ opera costosa e inutile venga bloccata (segue il testo che descrizione l’impatto).

Testo pubblicato da Italia Nostra del Trentino:

Dopo decenni di sfruttamento da parte di Italcementi, che ha estratto argilla dai terreni di Sardagna, creando una cava, diventata poi discarica per inerti ma anche di rifiuti speciali illegali, e dopo la proliferazione di tralicci delle linee elettriche sulla sua collina, ora è il turno della Funivia Trento-Bondone.

La nuova stazione intermedia (di arrivo da valle e di partenza verso il Bondone) e i relativi spazi esterni dedicati a parcheggio saranno posizionati in una vasta area a verde agricolo, a breve distanza dalla bellissima chiesetta cimiteriale dei SS. Filippo e Giacomo, risalente al 1400, con il suo campanile che affonda le radici nel 1100 e pregiati affreschi interni, alcuni dei quali attribuiti al Romanino.

Purtroppo, anche un pilone della funivia si erigerà̀ accanto a questo patrimonio storico-architettonico, già soffocato dalla presenza di un grande traliccio della linea elettrica.

CI CHIEDIAMO: perché affrontare un impegno economico che supererà 80 milioni di euro e un perenne deficit gestionale di almeno 3 milioni annui?

Perché non migliorare l’efficienza della vecchia funivia aggiornandola dal punto di vista tecnico, senza costruire nuove opere che stravolgerebbero la visibilità e la vivibilità del paese? La stazione dell’ attuale funivia infatti è leggermente più a nord e offre una vista mozzafiato sulla città di Trento!

Perché l’Ente pubblico non si concentra sullo smantellamento della vecchia stazione di Italcementi, ora di proprietà Sativa, sempre vicina all’antica chiesetta, e non riporta l’intera area alla sua bellezza originale, valorizzando anche il torrente che scorre nelle vicinanze e creando un percorso che porta alla suggestiva cascata con un salto di 200 metri, icona del paesaggio della conca di Trento?

E soprattutto perché non si coglie l’occasione per riqualificare un paese già fortemente segnato da infrastrutture aeree, quali un’enormità di tralicci elettrici che lo circondano completamente?

Perché non si affronta il tema dell’interramento delle linee aeree, almeno in prossimità dei centri abitati?

Forse perché le nostre Amministrazioni comunale e provinciale- ritengono più importante offrire grandi interventi orientati al turista che non indispensabili servizi orientati al cittadino?

La nuova funivia “ad aggancio automatico”, infatti, è pensata solo per persone efficienti ed autonome. La continuità del movimento delle cabine esclude la possibilità di utilizzo da parte di persone limitate nella deambulazione o di mamme con passeggino.

Inoltre, la “collana” di cabine che solcherà il cielo sopra il fiume Adige e sulle pendici del Bondone, senza soluzione di continuità, procurerebbe un pesante impatto visivo.

La tutela del paesaggio, dell’ambiente e dei manufatti storico-artistici deve sempre prevalere su progetti che rischiano di compromettere irreversibilmente il nostro patrimonio. La bellezza e il paesaggio di Sardagna meritano di essere preservati. Non lasciamo che sommarie proposte di sviluppo, avulse dal contesto in cui si cerca di inserirle a forza, cancellino ciò̀ che rende unica questa zona!


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