Leggiamo, con un sentimento misto di stupore e rabbia, che la stampa locale e i comuni di Arco e Riva del Garda si sono finalmente accorti che nel nostro territorio esiste un drammatico problema di gioco d’azzardo. Meglio tardi che mai direbbe qualcuno.
La situazione nell’Alto Garda è grave visto che nell’anno 2016 nel comune di Riva sono stati spesi 23,97 milioni di euro per giocate nelle slot-machine con una spesa media pari a 1.394 euro per abitante, nel comune di Arco sono stati spesi 19,10 milioni di euro con una spesa media pari a 1.085 euro per abitante, nel comune di Nago-Torbole sono stati spesi 1,25 milioni di euro con una spesa media pari a 432 euro per abitante, mentre nel comune di Dro sono stati spesi 1,59 milioni di euro con una spesa media pari a 319 euro per abitante (Dati: Italia delle Slot – GEDI ).
I dati a livello regionale per l’anno 2017 confermano purtroppo la sostanziale persistenza dei livelli di gioco che hanno comportato ad una spesa di un miliardo e 206 milioni di euro senza contare lo sperpero per il gioco online (Dati Agenzia delle Dogane). Questo vuol dire che solo per il Trentino circa 600 milioni di euro sono stati sottratti all’economia reale del nostro territorio. Denaro sottratto agli individui ed alle famiglie con gravi danni sanitari, sociali, economici non solo per gli interessati ma anche per tutta la società trentina. Cosa sarebbe la nostra economia con 600 milioni di investimenti in più? Ci sarebbe sicuramente più lavoro e più benessere. Soprattutto tenuto conto del fatto che le persone che giocano sono in gran parte quelle più povere e in condizioni disagiate.
L’improvviso annuncio dell’ass. Girelli riguardo ad iniziative del comune è molto probabilmente dovuto alla tardiva comprensione del grave errore compiuto nell’ultimo consiglio comunale dove i consiglieri di maggioranza, la giunta e parte delle opposizioni hanno bocciato la mozione presentata dalla consigliera Colò del MoVimento 5 Stelle che proponeva maggiori restrizioni agli orari delle sale da gioco. Ben venga la sensibilizzazione ma ci vogliono anche azioni concrete e risolutive nell’immediato.
Purtroppo a Riva del Garda la situazione è anche peggiore perché, oltre ad esser la maglia nera nel Trentino (dati 2016), l’amministrazione comunale si dimostra del tutto inerte ed anzi ostacola qualsiasi seria iniziativa inventando inesistenti impedimenti normativi.
E’ successo anche durante l’approvazione dell’ultimo documento del bilancio quando l’amministrazione comunale ha preteso lo stralcio dall’emendamento presentato dal consigliere Andrea Matteotti (M5S) della parte riguardante la limitazione degli orari di utilizzo delle apparecchiature di gioco sull’esempio degli interventi già adottati in altre realtà locali. Staremo a vedere cosa succederà quando la stessa mozione bocciata ad Arco arriverà in consiglio comunale a Riva del Garda.
L’assessore Accorsi e l’amministrazione di Arco dicono che gli Enti locali hanno le mani legate e non possono fare nulla.
In realtà questa è una scusa inconsistente e serve solo a nascondere malamente la scarsissima volontà politica di affrontare seriamente il problema. Tanto è vero che numerosissimi Comuni di tutta Italia hanno adottato regolamenti con misure molto più restrittive di quelle richieste nella mozione ed hanno pure vinto i ricorsi presentati contro gli stessi provvedimenti. Infatti basta guardare a quello che hanno fatto i comuni come Torino, Milano, Roma, Firenze e Bologna. Comuni governati da maggioranze politiche diverse ma tutti evidentemente molto più sensibili alle problematiche del gioco d’azzardo rispetto alle amministrazioni comunali nostrane.
Evidentemente sia ad Arco che a Riva del Garda manca la sensibilità e l’attenzione sul tema della prevenzione dei disturbi causati dal gioco d’azzardo e manca soprattutto il coraggio di adottare azioni incisive che possano salvare la vita economica e sociale di intere famiglie oltre che a rilanciare l’economia locale.
Gli amministratori di Arco hanno mostrato la loro coda di paglia. Quelli di Riva del Garda sembra che non abbiano nemmeno quella.
Come MoVimento 5 Stelle Alto Garda chiediamo che le amministrazioni comunali assumano finalmente una posizione chiara e decisa per prevenire i disturbi dal gioco d’azzardo assumendo i necessari provvedimenti a protezione soprattutto delle fasce più deboli ed indifese dei cittadini e delle cittadine dell’Alto Garda.
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