Vedere il modo di esprimersi e lo spirito democratico messo in gioco dalla Ex-Assessora Ferrari preoccupa non poco.
Sono mesi che lavoro sul DDL Pillon, che peraltro si chiama 735 e che è stato sottoscritto da molti senatori e non solo da lui, mettendomi in discussione, confrontandomi con tutti, ascoltando tutti e cercando di redigere, insieme a psicologi, avvocati, assistenti sociali ed associazioni, emendamenti che cerchino di dare risposta alle criticità evidenziate del disegno di legge stesso. Questo trovo sia il modo di porsi davanti ad una proposta. Leggerla, rileggerla, studiarla, analizzarla e laddove necessario modificarla. Invece no. La scelta di una parte politica è quella di non sedersi neanche al tavolo perché violento. Ebbene io considero violento ed irrispettoso proprio questo atteggiamento. Peraltro lo trovo anche poco intelligente visto che in parlamenti numeri per votarlo cosi come è ci sarebbero ma ognuno va per la sua strada.
Partiamo dal fatto che l’ex assessore trova vergognoso ed oltraggioso invitare in Provincia qualcuno che la pensa diversamente da lei. Si chiama democrazia, diritto di parola e di espressione o questo vale solo in un verso? Si parla molto di derive fasciste e razziste, cosa che preoccupa anche me a dire il vero, poi pero si cerca di vietare a qualcuno di esprimersi perché ha valori e pensieri diversi. Preoccupante davvero.
Perché su Pillon persona ho mille riserve anche io cara consigliera: sul suo pensiero in merito al divorzio, sull’aborto e sull’idea di famiglia ma mi guardo bene da dire o decidere chi può venire a Trento e chi no.
Separi poi questi aspetti dal DDL perché sono argomenti diversi ma so che è a volte difficile prescindere dai preconcetti e pregiudizi.
In merito a questo continuo e violento attacco verso il DDL senza volersi mettere a discutere sui suoi vari aspetti contesto quanto lei esprime nei suoi post e mi fanno sorgere la domanda se lei parli per quello che le hanno detto o se ci ha davvero studiato sopra.
Mi sento di rispondere a ciò che ho letto. Si scrive: “giusto diritto di corresponsabilità genitoriale”, “proposta che pone in difficoltà le madri e i figli”, “inventata alienazione parentale”, DDL che “giustifica vicinanza dei figli al genitore violento”, “pone le donne di debole condizione economia nella impossibilità di chiedere separazione”.
Dispiace capire e vedere che il figlio viene considerato di proprietà esclusiva della madre messi così entrambe in difficoltà. Veramente il figlio non è una proprietà ma egli stesso ha il diritto di vivere la madre ed il padre allo stesso modo e con la stessa dignità. Dispiace capire come l’ex assessora non sappia che oggi la prassi, nonostante in teoria la legge lo preveda già, si esprime nella maggio parte dei casi rendendo il figlio proprietà di una sola parte e mettendo l’altra nella condizioni di pagare per averne un minimo diritto.
Dispiace che non si riconosce come troppo spesso uno dei genitori mette il figlio contro l’altro e parli di inventata alienazione. Vuole darle un altro nome? Lo faccia ma si renda conto di come stanno le cose.
Con i tempi versus una pariteticità di frequentazione anche le donne acquisirebbero maggior libertà essendo svincolate dall’obbligo dell’accudimento totale seppur con il sacrificio di dover rinunciare a qualche centinaio di euro che è bene ricordare servono alla sussistenza materiale della prole e non dell’altra parte. Quello segue un altra legge ma non lo si vuole ricordare.
Dispiace come voglia interpretare il diritto alla libertà ed il rispetto della giustizia come la volontà di tenere il figlio vicino ad una persona violenta. Chiedo se basta dire che uno è violento per allontanagli il figlio o se bisogna almeno averne evidenza.
Dispiace infine vedere come si affermi falsamente che la donna verrebbe messa in condizioni economiche deboli quando invece è ribadito il concetto del pagamento delle spese del figlio in modo proporzionale al reddito.
Capisco purtroppo che esiste il problema di confrontarsi con un personaggio scomodo e discutibile ma lo avete fatto con Berlusconi e con Renzi quindi vi invito a confrontarvi democraticamente con tutti senza gli anatemi violenti e ostruzionistici tipici di un regime.
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