Dopo avere ascoltato il proclama del sindaco Betta in consiglio comunale lunedì 6 febbraio ci è venuto in mente questo passo del Vangelo :
“Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?” (Luca 6,41)
Ce ne siamo stati in religioso silenzio, ascoltando quasi in contemplazione e con estremo interesse l’ennesimo sfogo del nostro primo Cittadino. Interesse perché il proclama era stato preannunciato quasi fosse la visione di una catastrofe imminente. Ma per fortuna ci siamo subito tranquillizzati perché l’annunciazione dell’evento si è dimostrata per noi molto più vicina ad un “pianto greco” che ad un appello alla cittadinanza. Non siamo intervenuti a commento della comunicazione del Sindaco semplicemente perché non lo prevede il regolamento e non certo perché non avessimo qualcosa da dire.
Evidentemente il Sindaco non sa più che pesci pigliare per giustificare il completo fallimento di questa sua amministrazione che perde pezzi sia nell’ambito politico sia in quello della dirigenza comunale.
Ci è dispiaciuto molto apprendere della particolare situazione del segretario comunale, momentaneamente assente per problemi personali ed eccessivo stress, stando a quanto riferito dal Sindaco (ricordiamo che la divulgazione di dati sensibili non è prassi corretta) a cui auguriamo un pronto rientro nella sua posizione lavorativa.
Il nostro caro Sindaco non può certo imputare questa situazione ai consiglieri di minoranza. Dovrebbe invece farsi un bell’esame di coscienza e non guardare la pagliuzza nell’occhio delle minoranze ma piuttosto sentire “la trave che ha nel suo occhio“ cioè analizzare nel profondo cosa non funziona nel suo modo di amministrare e gestire il Comune.
Ad esempio, basti pensare al fatto che la vice Segretaria, dimissionaria dopo pochi mesi, è stata molto più a contatto con il Sindaco e la Giunta piuttosto che con il resto dei consiglieri comunali.
Analogamente i due candidati che hanno rinunciato prima di lei non hanno avuto nessun tipo di contatto con noi consiglieri di minoranza. Per cui la loro rinuncia non può certo dipendere dalle azioni della minoranza ma piuttosto da quelle del Sindaco e delle sua giunta e dal clima pesante che si è creato nel Municipio.
I ”toni alti” che a volte vengono a noi imputati, se tali si possono definire, non sono altro che una mera conseguenza dell’atteggiamento di chiusura avuto nei nostri riguardi fin dall’inizio della consigliatura. Un muro contro muro che si è riscontrato in ogni consiglio comunale con il rifiuto a priori ad accettare qualsiasi nostra proposta .
L’atteggiamento di chiusura dell’amministrazione Betta è dimostrato anche dal fatto che difronte alla nostra richiesta di poter analizzare per tempo i contenuti della variante 15 è arrivato un NO categorico dell’assessore Miori.
Come minoranze abbiamo sempre lavorato seriamente rispettando tutte le leggi e utilizzato tutti gli strumenti consentiti dallo statuto comunale, come le mozioni, le interrogazioni, le interpellanze e il diritto di accesso agli atti ed è ciò che continueremo a fare in futuro che piaccia o non piaccia al nostro caro Sindaco.
I consiglieri comunali di Arco:
Lorenza Colò
Giovanni Rullo
Andrea Ravagni
Bruna Todeschi
Mauro Ottobre