«La risposta del Ministro del lavoro, per tramite del Sottosegretario Luigi Bobba, alla nostra interrogazione sul Sait rivela una situazione di estrema gravità: il Governo non ha ricevuto alcun dato da parte della Provincia di Trento sull’esternalizzazione che avrebbe interessato Sait in questi mesi. Questo può significare due cose: che l’intervento dell’Ufficio ispettivo del lavoro, richiesto ad agosto da Filcams-Cgil, non è ancora avvenuto, oppure che l’ispezione è stata fatta ma l’esito non è mai stato comunicato al Ministero. In entrambi i casi, si tratterebbe di un’omissione preoccupante, non solo perché la vicenda del Sait necessita della massima trasparenza, specialmente in una fase in cui è in gioco il destino lavorativo di oltre cento persone, ma soprattutto perché testimonierebbe l’atteggiamento ambiguo della Provincia, che dovrebbe garantire la tutela dei diritti dei lavoratori e nel contempo vigilare sulle società cooperative. È stato, quindi, sulla base dei dati forniti dal M5S nella successiva replica che il Sottosegretario si è impegnato a monitorare la situazione, verificando la legittimità delle procedure (Cgis e licenziamento collettivo) avviate dal Sait a scapito dei lavoratori». Lo dichiara il deputato M5S Riccardo Fraccaro a proposito della risposta fornita oggi dal Ministero del Lavoro (vedi allegato 1 e allegato 2).
«Di fronte alle omissioni della Provincia – aggiunge il portavoce – abbiamo provveduto noi in replica a fornire gli unici dati, messi a disposizione dalle rappresentanze sindacali, che attestano tra l’altro nei mesi il progressivo aumento dell’esternalizzazione a scapito dei dipendenti, posti in cassa integrazione e dunque a carico del sistema previdenziale. Siamo soddisfatti dell’impegno assunto dal Governo a monitorare la situazione, perché l’inattività della Provincia dimostra che c’è qualcosa di poco chiaro. Per questo il M5S non smetterà di vigilare, anche per quanto riguarda i criteri del licenziamento oggetto di contrattazione. Sembra, infatti, che Sait rifiuti di prendere in considerazione i criteri sociali dell’anzianità e dei carichi famigliari, ma voglia decidere solo in base a criteri economici e organizzativi, tradendo lo spirito di don Guetti e i valori fondativi della cooperazione: solidarietà e giustizia sociale. Per una società che vuole definirsi “cooperativa” – conclude Fraccaro – sarebbe una contraddizione in termini».
Riccardo Fraccaro
Deputato della Repubblica Italiana MoVimento 5 Stelle
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