Oggi pomeriggio il presidente della commissione antimafia Nicola Morra e il ministro Riccardo Fraccaro hanno incontrato il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti per discutere delle attività di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata e alla corruzione.
«Siamo qui per parlare di contrasto alle mafie – ha detto il ministro Fraccaro – non è un tema che porta voti ma è necessario affrontarlo per difendere il territorio, le famiglie e le imprese sane che operano nella legalità. La criminalità organizzata è presente in tutta Italia. Non c’è una Provincia che sia esente da questo fenomeno e soprattutto le Regioni più ricche sono quelle più soggette alle “attenzioni” di mafia, camorra e n’drangheta. Anche in Trentino purtroppo abbiamo dei segnali preoccupanti, in particolare nel settore delle costruzioni e del porfido, dove la presenza di società collegabili a famiglie ndranghetiste è ormai conclamata. Riteniamo necessario concertare un’azione preventiva che unisca tutti i vari livelli istituzionali per impedire che le infiltrazioni mafiose si espandano e conquistino territorio e proprio per questo oggi io e il presidente Morra ci siamo incontrati col presidente Fugatti. Il nostro obiettivo è evitare che avvenga in Trentino quello che è già successo in tante parti del nord, ad esempio in Valle d’Aosta».
Concetti che il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra ha fatto suoi, approfondendoli:«Negli ultimi anni le mafie hanno conquistato sempre più spazio al di là dei confini nazionali – ha specificato il presidente Morra – la n’drangheta in particolare si è radicata nel mondo germanico. Sull’asse di comunicazione Modena-Brennero e poi Austria-Germania c’è proprio il territorio Trentino e, come dimostrano evidenze giudiziarie già acquisite, le mafie hanno già dimostrato di sapersi infiltrare anche qui, ad esempio nel già citato settore del porfido. Per questo ci è parso giusto e opportuno avere un confronto con l’istituzione Provincia al fine di promuovere quella sana ed efficace cultura della prevenzione che può impedire alle comunità locali di trovarsi una mattina assoggettate a logiche di dominio mafioso che non sono originarie ma che possono comunque fare capolino presso gli stessi, come per analogia hanno scoperto le comunità valdostane ad inizio 2019 con l’operazione “Geenna”. Ci sono settori che sono particolarmente appetibili per le mafie, penso ad esempio al turismo dell’Alto Garda Trentino, ma anche gli autotrasporti e c’è bisogno di stare attenti perché in tanti settori di attività le mafie agiscono in maniera assai raffinata. Si fa riferimento anche al fenomeno delle FOI, cioè le fatture per operazioni inesistenti, e in generale bisogna fare attenzione a tutti quei comportamenti che possono indicare la diffusione di certi fenomeni, non da ultimo perché a noi spetta il compito di difendere i diritti costituzionalmente garantiti, fra cui quello al lavoro e alla tutela della sua dignità. In Trentino in questo senso sono arrivati segnali importanti dalla filiera del porfido, per cui non bisogna mai abbassare la guardia. Prevenire è meglio che curare. Noi siamo contenti quando le operazioni di polizia non ci sono, perché significa che i territori sono stati in grado di intervenire in tempo. La nostra presenza qui oggi serve proprio come monito affinché certi comportamenti non vengano sottovalutati e si traducano in attività mafiosamente rilevanti».
Video della conferenza stampa in piazza Dante:
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