Lamon. Manifestazione contro la realizzazione della diga sul Vanoi

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Lamon 5 ottobre 2024

Evento NO ALLA DIGA, devastante, pericolosa e costosissima SI’ ALLE ALTERNATIVE.

Raccolte più di 8000 firme contro la diga.

Grande evento organizzato dal Comitato per la difesa del torrente Vanoi che ha visto Comunità, Sindaci trentini e bellunesi, nonché molte Associazioni quali ITALIA NOSTRA, MOUNTAIN WILDERNESS, CAI, SAT, WWF, LEGAMBIENTE, ACQUA BENE COMUNE, uniti verso un unico obiettivo, quello di fermare il nefasto progetto della diga del Vanoi.

Un progetto imposto dall’alto, senza nessuna consultazione del territorio e dei suoi amministratori, che ha seguito un iter di sviluppo procedurale per nulla trasparente. Un progetto che, come sottolinea Manuela Baldracchi, Presidente di Italia Nostra non ha “nessuna visione territoriale d’insieme”. Si vorrebbe costruire una mega diga lunga 4000 metri che dovrebbe contenere 33 milioni di metri cubi d’acqua, in Val Cortela, nel territorio trentino tra Canal San Bovo e Cinte Tesino per rifornire d’acqua la pianura, assetata d’acqua.

Il progetto:
-E’ DEVASTANTE per l’impatto sull’eco sistema e la biodiversità del territorio (le evaporazioni sarebbero 4 volte superiori di quelle attuali, inoltre il Vanoi è luogo di riproduzione della trota marmorata, specie a rischio di estinzione);
-E’ PERICOLOSO, infatti la valle della Cortela è considerata a massimo rischio idrogeologico (vi fosse un’esondazione sparirebbero i Comuni fino a 70 km di distanza dal bacino);
-ed è COSTOSISSIMO (200 milioni di euro).

La popolazione è stanca di un progetto vecchio di più di 100 anni e che è stato ripresentato ben 4 volte: negli anni 20, negli anni 50, negli anni 80 e nel 1996. Chi si è succeduto negli interventi, ha ribadito che le alternative alla diga, che vorrebbe portare l’acqua all’agricoltura di fondovalle, ci sono. Alternative meno costose e meno impattanti.

LE ALTERNATIVE POSSIBILI

Riguardano la RIQUALIFICAZIONE DELL’ESISTENTE, come la legge europea: Nature Restoration Law, impone di fare entro il 2030.
Quindi innanzitutto:
-RIDURRE il consumo di acqua attraverso l’ implementazione anche in Veneto (come già avviene in Trentino Alto Adige) di impianti a goccia per l’irrigazione dei terreni agricoli, poi
-MANUTENTARE i bacini già esistenti che restituiscono poca acqua perché pieni di sedimenti, questo permetterebbe di recuperare 16 milioni di metri cubi d’acqua e
-RICARICARE le falde presenti con acque del fiume Brenta, CREANDO delle AREE FORESTALI DI INFILTRAZIONE (AFI). Con un investimento di 6 milioni di euro per 100 aree, si riuscirebbe a tesaurizzare 100 milioni di metri cubi d’acqua all’anno, senza intaccare la naturalità del sistema idro-forestale. E in 30 anni si produrrebbe quanto si vuole raggiungere con la diga sul torrente VANOI.

A cosa serve quindi la diga del VANOI?!?! E secondo voi?

a cura di Osti Francesca

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