Dilagano le proteste studentesche pro Palestina nel mondo. Sulla scia di quanto è avvenuto negli Stati Uniti, si riaccendono le proteste nelle università europee dopo l’attacco di Israele a Rafah.
Accampamenti di studenti sorgono un po’ ovunque accanto alle università e il copione è il medesimo: la polizia scioglie i manifestanti dopo alcuni scontri con le forze dell’ordine in cui non mancano violenze e arresti.
Anche a Trento alcuni manifestanti hanno piantato le tende in piazza Dante in un presidio di protesta soprattutto diretto verso il rettore dell’Università Deflorian, che persiste nel mantenere collaborazioni con l’apparato accademico-militare sionista e con quello industriale-militare occidentale che sono responsabili del regime di apartheid colonialista e delle devastazioni in Palestina.
Sotto accusa accordi con Leonardo, un gruppo industriale internazionale che realizza capacità tecnologiche in ambito aerospazio, difesa e sicurezza e con le università israeliane permettendo ricerche a fini militari. Unitn, FBK e Pat sono accusate di sostenere il governo sionista in Israele.
Questo viene spiegato dai microfoni in piazza Duomo a Trento da dove partirà il corteo alle 14.30.
Vengono distribuiti volantini dal titolo: Fuori la guerra dall’Università, Palestina libera e un altro che elenca i numeri terribili delle vittime in Palestina.
Il caldo attorno alla fontana del Nettuno è estivo ed afoso e spuntano cappelli, ombrellini e creme solari. Non mancano cartelli, grandi e piccoli con frasi inneggianti alla pace contro la guerra e il genocidio, mentre tante bandiere della Palestina, ormai introvabili nei negozi, garriscono al vento.
Al grido di Free Palestine, Palestina libera, Netanyahu assassino di bambini,il corteo si snoda verso via Belenzani, dove è d’obbligo la sosta davanti a palazzo Geremia per recriminare al sindaco Ianeselli il suo complice silenzio sul genocidio in atto a Gaza. Il nostro coraggioso sindaco è ben allineato sulle posizioni governative e non ha speso una parola di condanna contro la violenza di Israele che massacra civili inermi in Palestina.
Quindi il corteo, accompagnato da grancasse e tamburi, passa per via Manci, via Suffragio, via Torre Verde fino ad arrivare sotto il palazzo della Regione, dove si tengono altre arringhe degli organizzatori.
Una buona rappresentanza del M5S accompagna Diego Nicolini, già consigliere provinciale dell’Alto Adige e candidato alle elezioni del Parlamento europeo.
Ci comunica che l’altro ieri all’assemblea generale dell’ONU l’Italia si è astenuta vergognosamente dal riconoscimento dello Stato di Palestina, dimostrandosi ancora una volta asservita ai voleri degli USA. La risoluzione è stata approvata a grandissima maggioranza e anche altri paesi europei,come la Francia e la Spagna, hanno votato a favore.
Intervistato da IlT, ci riferisce sommariamente il contenuto del’intervista, ovvero ribadire che è assolutamente necessario fermare questa carneficina ed esprimere coraggiosamente il nostro dissenso.
Ma sui giornali di oggi non appare nulla della partecipata manifestazione organizzata da varie associazioni e comitati.
La nostra protesta viene oscurata dai media, come pure quella delle alcune persone che si sono accampate in piazza Dante dando vita ad un presidio costante contro il genocidio del popolo palestinese e in segno di solidarietà con il movimento internazionalista che, dagli USA all’Australia, dall’America Latina all’Europa e all’Italia, manifesta contro ogni collaborazione con il genocidio e contro i venti di una guerra mondiale.
A cura del Comitato di Redazione
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