Mentre gli studenti protestano contro i test INVALSI, strumento molto di moda alle nostre latitudini, la Provincia di Trento sempre attenta a comunicare con enfasi i risultati positivi, continua a non rendere noti gli esiti dei test degli istituti di formazione professionale.
Nel 2016 con il comunicato n. 1475 la Giunta ha tenuto a rendere noto che i punteggi medi in 6 materie su 8 sono i migliori a livello nazionale.
Considerato che il sistema educativo trentino è composto per legge dal canale dell’Istruzione e da quello della Formazione professionale che contribuisce teoricamente con pari dignità al raggiungimento degli stessi obiettivi e all’assolvimento dell’obbligo scolastico, con l’interrogazione n. 3506 il M5s si preoccupava di verificare come mai non fosse presente alcun riferimento agli esiti dei test negli IFP.
La risposta a firma del presidente Rossi specificava che tali informazioni per i particolari meccanismi di INVALSI sarebbero state rese disponibili solo nel novembre 2016.
Nel febbraio 2017 quindi il M5s presentava un’ulteriore interrogazione sul tema. Stavolta il presidente cambiava strategia… i dati INVALSI della Formazione professionale non erano disponibili non a causa delle procedure, ma perché soggetti alla normativa relativa al trattamento dei dati personali degli studenti.
La risposta è alquanto singolare dato che nessuno aveva richiesto i risultati dei singoli test ma il riferimento era agli istituti.
Anche il presidente Dorigatti, investito della questione, ha chiarito (vedi allegato) che l’obiezione relativa alla riservatezza dei dati “dovrebbe ritenersi di per sé superabile, posto che la richiesta concerne i risultati INVALSI per ciascun istituto di formazione professionale, e non i risultati relativi a singoli studenti“.
Vista però la solerzia con cui la Provincia è solita comunicare i dati positivi, tanta segretezza fa spontaneamente sorgere qualche dubbio.
Non è che nei risultati INVALSI degli enti privati (più o meno confessionali), che (nel disinteresse degli ex cantori della scuola pubblica) si spartiscono ogni anno una cinquantina di milioni di euro pubblici, ci sia qualcosa che è meglio non pubblicizzare?
Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle