Quanto accaduto nella notte tra il 4 e il 5 aprile tra Trento, Bolzano e Cavalese sembrerebbe un episodio del fortunato cartoon “Wacky races”. Di seguito quanto ricostruito nell’interrogazione depositata in data odierna dal M5s.
L’elicottero, causa maltempo, non poteva volare. Allertato dal Pronto soccorso di Cavalese per un possibile parto prematuro, il 118 di Trento inviava l’automedica con medico, ostetrica e tecnico. Dopo un ulteriore consulto, si riteneva necessario inviare anche l’equipe della patologia neonatale (infermiere e medico) che insieme a 2 tecnici e alla termoculla partivano con un’ambulanza.
Contemporaneamente da Cavalese partiva un’altra ambulanza con la gestante accompagnata da un medico, un infermiere e l’autista. Quindi sarebbero stati richiamati sia il personale reperibile del 118 che quello di patologia neonatale.
Risultato? La paziente veniva visitata sull’ambulanza a bordo strada lungo la valle dell’Adige. Fortunatamente (questa volta) le condizioni non richiedevano interventi immediati e la stessa veniva riavviata verso Cavalese ma si rendeva necessario utilizzare un’ambulanza (quarto mezzo) del servizio sanitario della Provincia di Bolzano per riaccompagnare a Cavalese il personale.
La vicenda, se confermata, pone in luce i gravissimi rischi cui sono sottoposti i residenti (e in particolare gestanti e nascituri) nelle zone ormai prive di servizi essenziali come i punti nascita e getta qualche ulteriore ombra sulle modalità organizzative e sulla gestione delle emergenze dell’APSS, anche in considerazione dell’assenza di acquisti di mezzi per il soccorso su gomma che perdura da anni.
Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle