Venerdì 6 ottobre il Ministro dell’ambiente Galletti ha risposto alla mia interrogazione parlamentare del 28 giugno scorso, con la quale sollecitavo l’esecutivo ad attivarsi per la tutela del lago d’Idro. In particolare, chiedevo se il Governo intendesse favorire l’inserimento del lago d’Idro nella rete dei siti Lter (Rete italiana per la ricerca ecologica di lungo termine), recependo così le raccomandazioni dello studio Silmas «Indagini ecologiche sul lago d’Idro» del 2013 condotto dal prof. Viaroli in ordine alla costituzione di un osservatorio scientifico permanente. Chiedevo anche se il Governo intendesse assumere iniziative per favorire la presenza, negli enti e negli organismi che svolgono funzioni di indirizzo e coordinamento in tema di risorse idriche e monitoraggio ecologico, di rappresentanti delle associazioni ambientaliste.
La risposta firmata dal Ministro Galletti è stata soddisfacente, perché, oltre a fare il punto sulla concentrazione dei nutrienti e sugli eccessi di fosforo e azoto immessi annualmente nel lago, ha aperto le porte agli enti locali in ordine all’istituzione di un Osservatorio permanente del lago d’Idro, sulla scorta di quanto fatto ad esempio sul lago di Varese. A questo punto la palla passa agli enti locali, i quali hanno un’occasione unica da cogliere dopo 100 anni di sfruttamento selvaggio del lago (il 25 ottobre 2017 è il centenario del regio decreto sulla regolazione delle acque) per riunire in un unico tavolo Asl, pescatori, operatori turistici, ambientalisti ed esponenti della comunità scientifica per lavorare al miglioramento della condizione ecologica del lago e conseguentemente al rilancio turistico e socio-economico dell’area a cavallo tra Lombardia e Trentino-Alto Adige.
Il Ministro ha fatto, infine, riferimento all’interlocuzione con la provincia autonoma di Trento per la composizione del comitato di indirizzo paritetico, che supporterà Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) nell’attività di regolazione del lago d’Idro, e per la definizione dei criteri generali cui dovrà ispirarsi l’attività del regolatore stesso. In tal senso l’auspicio del M5S, che nella sostanza coincide con le richieste della grande petizione promossa da Amici della Terra lago d’Idro e Legambiente Lombardia, è che nel comitato paritetico non siano rappresentanti solo gli interessi di Dolomiti Energia e del Consorzio di Bonifica Chiese ma anche le esigenze dell’ecosistema e i bisogni delle comunità locali.
Riccardo Fraccaro
Deputato della Repubblica Italiana MoVimento 5 Stelle