Ripercorriamo velocemente le azioni effettuate in Consiglio Comunale in termini di mobilità.
Il Consiglio ha votato all’unanimità un documento che chiedeva di creare un tavolo di lavoro con la Provincia che desse alcune soluzioni al problema della viabilità cittadina, con specifico riferimento alla mobilità sostenibile (quindi alla riduzione del numero di automobili circolanti) su nostra esplicita richiesta, fondamentale per avere il nostro voto.
Il risultato, per ora parziale, è che il “tavolo” ha partorito una… tangenziale. Aspettiamo con ansia di vedere quante risorse saranno dedicate alla costruzione di strade e “fluidificazione del traffico” (quindi aumento del numero di automobili circolanti) e quante dedicate al trasporto pubblico e alla ciclo-pedonabilità.
Abbiamo richiesto un convegno sul trasporto pubblico a cui sono stati invitati esperti di fama mondiale sulla gestione e sulla trasformazione delle città in funzione delle persone e non delle auto. Il più significativo, dal punto di vista urbanistico invitato dall’assessore Plotegher, ha dichiarato che le auto possono essere tolte dalla città usando metodi urbanistici e solo la volontà politica impedisce questa visione delle città.
Ora a cosa assistiamo?
Via Dante definitivamente utilizzata come parcheggio gratuito in centro, Via Tartarotti che subisce la stessa sorte, i parcheggi sotterranei che vengono sostanzialmente regalati, in un sistema di parcheggi che è tra i più economici esistenti nel panorama amministrativo europeo.
Si passa dalla mobilità sostenibile (proposta dal Movimento 5 Stelle) al parcheggio anarchico.
Se è questo quello che vogliono gli abitanti di Rovereto, non abbiamo difficoltà a sposarne la politica.
Vorremmo però un referendum, che sancisca l’abolizione delle multe e di ogni parcheggio a pagamento.
Perché è chiaro che se a una prima lettura sembra una buona cosa pagare poco il parcheggio, queste azioni servono solo a riempire ulteriormente la città di automobili e togliere risorse…e deprezzare ulteriormente il valore commerciale della città.
O forse no…serve anche alla campagna provinciale. Del resto che forma migliore di campagna si può pensare se non quella di favorire l’uso dell’auto?
Quindi ci aspettiamo tra qualche mese – il 2018 si avvicina velocemente – un po’ di cementificazione e di un aumento sostanziale dell’obbligo del mezzo privato in Provincia. Ricorda tanto la campagna provinciale del 2013 di Progetto Trentino di grisentiana memoria.
E mentre al MUSE facciamo la fila per vedere il documentario di Di Caprio prodotto dal National Geographic sul riscaldamento globale, intitolato “Punto di non ritorno”, la seconda città del Trentino, supportata dall’assessorato all’ambiente Provinciale e dalla sua coalizione, approva politiche eco-INSOSTENIBILI.
Con buona pace dei Verdi e del PD provinciale… naturalmente.
Consigliere Paolo Vergnano
MoVimento 5 Stelle – Comune di Rovereto