Grazie a 13 associazioni, 5 sindacati e 3800 firme il Consiglio è obbligato a deliberare sul tema.
Due disegni di legge si contrappongono:
Quello popolare e quello giuntale.
Il secondo si ispira direttamente al primo, senza il quale non avrebbe mai visto la luce.
La distanza si evidenzia nei verbi utilizzati, nella partecipazione, nella dotazione finanziaria, negli strumenti operativi.
Il ddl popolare “obbliga” la Giunta a operare per raggiungere gli obiettivi di mobilità sostenibile.
Il ddl giuntale “promuove” la mobilità.
Il ddl popolare offre libertà di scelta ai cittadini sui mezzi da utilizzare.
Il ddl giuntale non dice nulla a proposito.
Il ddl popolare crea un osservatorio che controlli il dibattito pubblico e lo crea con la partecipazione dei cittadini.
Il ddl giuntale cancella il dibattito pubblico e toglie i cittadini dall’osservatorio.
Il ddl popolare chiede finanziamenti certi e li quantifica nel 5% del bilancio con minimo 200 milioni di € l’anno.
Il ddl giuntale dota il suo ddl di 30.000€.
Il ddl popolare rende il servizio di trasporto pubblico fruibile a tutti, senza bigliettazione per togliere dalle strade almeno il 10% delle automobili private, come affermato da fonti ufficiali della Provincia.
Il ddl giuntale non propone NULLA per diminuire il traffico e le code.
Il ddl popolare afferma che chiedere il contributo agli utenti di un misero 10% sia inutile. E lo propone libero, senza biglietto per far in modo che tutti i cittadini possano utilizzarlo liberamente, per diminuire drasticamente il numero di auto circolanti.
Tutti argomenti esplicitati dal Consigliere Degasperi oggi.
Il ddl popolare, così come ha detto il Consigliere Manica nella presentazione della.m cronologia delle attività, ha elementi innovativi certi.
Il ddl giuntale è un compromesso al ribasso.
Sono sicuro che l’assessore stesso ne sia consapevole. Potrebbe legare il suo nome a un provvedimento avveniristico per l’Italia, in quanto il ddl popolare non sarà neppure votato.
Domani c’è la votazione. Sono stati presentati molti emendamenti alla legge giuntale per modificarla e renderla innovativa come è stato affermato in aula essere quella popolare.
C’è ancora tempo per riflettere e licenziare una legge che possa essere ricordata nei decenni come innovativa, democratica, utile, certa e popolare.