Assemblea cittadina a Povo con Giulia Bortolotti e la lista “Trento in piazza” – 4 febbraio 2025 per l’ascolto della cittadinanza.
Ha introdotto la serata Francesca Osti, in rappresentanza del M5S, che ha presentato a grandi linee il programma comune alla tre forze politiche, ancora in working progress proprio per ricevere spunti dai contributi dei cittadini.
Si è parlato tanto di alberi e del verde, in quanto si constata che ultimamente sono stati tagliati tantissimi alberi per esempio tra Povo e Gabbiolo, e si è costruito ovunque anche fino a ridosso del marciapiede. Con la scusa del pericolo di cadute rami, ovunque in città sono stati abbattuti alberi sani ad alto fusto senza valide spiegazioni. Sia in Lung’ Adige che in via Degasperi hanno tolto alberature e il terreno intorno alle piante rimaste è stato ridotto, tanto che sono destinate a morire, anche a causa dei continui lavori di scavo che tagliano le radici per non parlare delle pesanti e assurde capitozzature che danneggiano la pianta. Tutto ciò per evitare i costi delle manutenzioni frequenti che sono appaltati dal Comune a una ditta esterna composta da architetti e non da agronomi. La candidata sindaca Giulia Bortolotti ricorda che in estate ci sono ben 8° di differenza tra il centro di Trento e la collina, dove la presenza di alberi non solo produce frescura ed ombra ma crea anche un paesaggio che dona bellezza e decoro. Giuliano Pantano asserisce inoltre che la pavimentazione della città di Trento è stata fatta in pietra o in porfido che assorbono e trattengono il calore contribuendo ad innalzare le torride temperature estive. È stato anche annunciato che il Comune taglierà una fetta di bosco vicino alla piscina di Madonna Bianca per ricavare dei parcheggi. Bortolotti ricorda che quello che dicono gli amministratori non coincide con quello che fanno, invece in Europa cercando di mantenere il terreno libero e di non asfaltare ovunque e tutto. Ci sono sistemi alternativi all’ asfalto con piastrelle porose o mattoni permeabili soprattutto per i parcheggi, ma costano di più.
Sì è parlato anche dei giovani che sono demotivati perché vedono la politica in mano agli anziani, mentre sarebbe auspicabile che avessero la possibilità di alzare la loro voce e di esprimere il disagio di dover andare all’estero per trovare un lavoro dignitoso. E’ importante perciò coinvolgerli attraverso i social, utilizzati però in maniera onesta non per fare propaganda ma per raccontare la verità. Ai politici questa disaffezione di tantissimi cittadini che non vanno più a votare va bene perché hanno sempre un loro serbatoio di voti su cui contare.
Un punto cruciale del Comune sono i bilanci: ci sono sprechi enormi per opere inutili che vengono utilizzate solo per dare un sicuro business alle lobbies, e qui l’elenco è lungo e spazia dal bypass ferroviario, alla funivia sul Bondone, all’inceneritore, alla nuova stazione delle autocorriere, all’ascensore di Mesiano.
Si affronta quindi il discorso mobilità che in Trentino non è affatto sostenibile e non funziona: sono state tagliate troppe corse degli autobus incentivando così l’uso dei mezzi privati. La scusa è che alla Dolomiti Trasporti mancano gli autisti, ma è falso, perché nel privato si trovano.
Interviene quindi l’ex presidente della Circoscrizione di Villazzano Alessia Tarter che fa una breve con cronistoria di quello che è successo nell’ultima consigliatura dove lei ne ha viste “di tutti i colori” fino ad essere sfiduciata dalla maggioranza e anche dall’opposizione. E qui si affronta il grave disagio per la chiusura degli uffici circoscrizionali e quindi dell’anagrafe con la conseguente necessità di doversi recare in piazza Fiera per ogni tipo di richiesta documenti.
Per finire, si segnala il grave smantellamento in corso dei servizi sanitari, anche se non riguarda strettamente il Comune: a fronte di spese inutili e di sprechi giganteschi, stiamo assistendo a un taglio dei servizi anche in centri di eccellenza come quello per le cefalee e per la malattia di Parkinson, ai quali è precluso l’accesso ai nuovi pazienti perché le liste di attesa sono scandalosamente lunghe.
A cura del Comitato di Redazione
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