Per dare sostegno ai prodotti a km zero della filiera trentina servono azioni concrete. Per questo ho presentato un’interrogazione finalizzata a capire se, al di là delle parole, la giunta provinciale si sia effettivamente attivata per fare ciò che aveva promesso ai produttori trentini.
Il Covid 19 sta colpendo duramente la salute degli italiani e dei trentini e quindi anche la loro propensione al consumo, con conseguenze nefaste sulle imprese che da essa dipendono. Ad esempio Coldiretti stima che a livello nazionale i consumi extradomestici siano calati del 48% con una perdita stimata in 41 miliardi di euro complessivi sul 2020.
Una mano alle imprese, specialmente quelle che offrono prodotti del nostro territorio, potrebbe arrivare dalla legge Provinciale n.6 del 6 agosto 2020, la quale ha stabilito che una parte dell’assegno unico provinciale possa essere erogato non in denaro ma tramite carte destinate all’acquisto di specifiche tipologie di beni secondo criteri stabiliti dalla giunta. A oggi però non è affatto chiaro se sia stato definito un paniere dei prodotti acquistabili tramite carta incentivando il consumo delle produzioni provenienti dalla filiera corta trentina. Allo stesso tempo sarebbe anche utile che nella definizione del paniere di cui sopra venissero prese ad esempio le piattaforme che promuovono la vendita di prodotti trentini a km zero..
Queste sono proprio le domande che ho posto alla giunta. Spero che siano stati conseguenti alle loro promesse perché al di là della polemica politica oggi dobbiamo tutti fare il massimo per sostenere il nostro tessuto sociale e produttivo.
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