Recentemente, in occasione del Consiglio per discutere della delibera sulle riserve d’acqua del monte Bondone, a specifica domanda, che indagava l’intenzione di costruire un nuovo bacino per l’innevamento artificiale, l‘Assessore Robol ha smentito categoricamente, sottolineando che, ad oggi, non c’è in previsione nessun progetto in merito.
Invece, dai giornali apprendiamo che, direttamente da Trento Funivie, è partita l’idea del nuovo invaso e sembra che il Comune sia pienamente d’accordo.
Così, l’unica cosa certa per il famoso rilancio del monte Bondone, puntando sull’innevamento artificiale, sarà un fallimento, perché sappiamo benissimo che piste sotto i 2000 metri nei prossimi anni andranno incontro a grandi difficoltà, non solo per eventuale carenza d’acqua, ma soprattutto perché le più alte temperature invernali di fatto impediranno la realizzazione di neve artificiale.
Dopo il flop della pista ‘ Rocce Rosse’ ci si appresta a buttare al vento ancora soldi quando invece, secondo noi, bisognerebbe puntare sulla naturalità della montagna, sull’unicità dell’aria e delle piante presenti, proponendo un turismo unico e alternativo per il Trentino.
Il turista medio, in Trentino per la settimana bianca, predilige zone dove c’è vita anche serale, come ad esempio in Paganella, con Andalo centro abitato con vita notturna in tutte le stagioni.
Il rischio è di far diventare il Bondone un luna park, di cui francamente non abbiamo bisogno.
I consiglieri comunali M5S di Trento
Andrea Maschio
Marco Santini
Paolo Negroni