Lo scialpinismo è una pratica in crescita vertiginosa. Ha un impatto ambientale quasi nullo e garantisce un altissimo valore aggiunto, sia in termini di valorizzazione delle professioni della montagna che in termini di apprezzamento del nostro territorio.
La Giunta provinciale pare però non rendersene conto, appagata probabilmente dai milioni di euro pubblici spesi per acquistare tonnellate di ferraglia sulle nostre montagne.
Fin dall’ormai lontano novembre 2012 la legge provinciale prevede che debba essere adottato un regolamento per individuare le modalità che consentano agli scialpinisti la risalita delle piste da sci.
Il termine previsto dalla legge per l’adozione del regolamento (60 giorni…) è trascorso da 4 anni e pare che nulla si sia mosso.
Non dimentichiamo l’ordine del giorno n. 346/XIV che, 4 anni fa, prevedeva l’immediato (!) avvio di un tavolo di confronto tra esercenti funiviari, professionisti della montagna e federazioni sportive per favorire la pratica dello scialpinismo e la coesistenza con gli altri sport.
Da ultimo la mozione n. 54/XV che tornando sul tema nel settembre 2014 ribadiva la necessità di applicare la norma per permettere “finalmente la pratica sicura dello scialpinismo”.
A quanto ci risulta pare che si sia sempre immobili al punto di partenza. Solo le forze dell’ordine si muovono per reprimere chi, di fronte all’inerzia della Giunta, continua legittimamente a ritenere che la montagna non sia un bene privato. E’ certo che la pratica vada regolamentata ma è inaccettabile che a 4 anni dall’approvazione di una legge che indica specifici obblighi chi aveva il dovere di provvedere non l’abbia ancora fatto.
Ma direi che, a questo punto, chi è in sonno letargico può anche rimanerci. Provvederemo noi nel 2018.
Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare provinciale MoVimento 5 Stelle
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