«I fatti riportati dal sindacato degli insegnanti Delsa riguardo al commissariamento degli uffici scolastici della PAT sono di una gravità inaudita. Non solo la scuola trentina da novembre sarebbe di fatto commissariata, ma lo scorso dicembre la Provincia avrebbe impedito al commissario ad acta di esercitare il proprio ruolo, e come riportano i documenti, in tal modo “un’oggettiva mancanza di trasparenza ha reso impossibile l’esecuzione dell’Ordinanza fatta dal Consiglio di Stato”. Ma c’è di più. La documentazione depositata dalla Provincia di Trento (da chi?) a giustifica dei propri atti è definita “assolutamente lacunosa, parziale, incongruente e inidonea”.
Uno spaccato desolante dello sfacelo in atto che da ragione ai dubbi del M5S. Solo nell’ultimo anno ci siamo occupati di questa vicenda ad agosto, a settembre, a novembre e poi ancora a novembre. Come al solito le risposte di Rossi & Co si erano ridotte al consueto mix di arroganza e derisione, ma oggi, di fronte ad una situazione che non basta più definire tragicomica, limitarsi alla soddisfazione di essere stati nel giusto non può bastare.
Le gravi azioni intraprese dalla PAT per impedire al Commissario ad acta di esercitare il proprio ruolo ed avere accesso a documenti e strutture (immaginiamo giustificandosi dietro all’attesa per il prossimo giudizio del Consiglio di Stato) spingono a chiedersi se ciò sia avvenuto “solo” per un malinteso senso di “supremazia” e non perché ci sia la volontà di tenere ogni “estraneo” lontano dalle stanze dove si prendono le decisioni. Si tratta di dubbi legittimi di fronte a comportamenti come quelli verificatisi a dicembre, per fugare i quali sarebbe necessaria proprio quella “trasparenza” definita mancante da parte del Commissario.
C’è poi il capitolo delle responsabilità. In passato avevamo specificato come a nostro parere le colpe di questa situazione fossero anche di natura tecnica. Il Presidente Rossi aveva invece risposto che “se ci sono responsabilità sono in capo al sottoscritto”. Visto quanto accaduto, pur mantenendo il nostro avviso precedente, aggiungiamo che chi le responsabilità vuole assumersele deve anche agire di conseguenza. Se questo disastro che getta discredito su tutta l’Istituzione della scuola pubblica trentina è colpa del presidente Rossi allora che sia lui stesso a trarne le dovute conclusioni dimettendosi».
Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle
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