In un caldo pomeriggio di mezza estate, proprio nel periodo di minor attenzione mediatica, escono le prime indiscrezioni in merito al progetto in via di redazione del collegamento ciclabile tra ponte alto e la città di Trento.
Se da una parte non può che essere salutato con entusiasmo il fatto che ci si avvicina alla sua realizzazione dall’altra lascia perplessi e preoccupati la sua previsione di tracciato come già evidenziato nei giorni scorsi da Guglielmo Duman, rappresentante della Federazione Italiana Amici della bicicletta, e da Michele Brugnara, consigliere comunale di Trento.
Emerge quindi con forza una lamentela ferma e seria che comincia ad essere trasversale se è vero come è vero che interessa associazioni di categoria e forze politiche contrapposte come M5S e PD. Mi auguro inoltre che anche altre forze politiche possano esprimersi a favore di un accesso migliore alla città rendendo la richiesta completamente trasversale.
Spero anche in un intervento del Presidente di commissione urbanistica al fine di chiedere un audizione urgente e straordinaria in settembre al fine di renderci edotti dello stato dell’arte della progettazione, del tracciato e per poter esprimere la nostra posizione in merito.
E’ del tutto evidente che per quanto emerge si intende direzionare i ciclisti lungo una tracciato anonimo e paesaggisticamente osceno. C’è già l’accesso nord alla città di Trento che lascia a desiderare se vi mandiamo anche i ciclisti davvero sembrerebbe molto triste. Vero è che esiste il problema del forte dislivello ma vero è anche che oggi se ti inoltri nelle montagne trentine, nei sentieri, nove biciclette su dieci sono elettriche, segno evidente che i ciclisti o sono quelli meno preparati che normalmente scelgono le biciclette servo-assistite o sono ciclisti allenati che apprezzano la difficoltà nel pendio.
Si tratta non di una scelta tecnica pertanto ma puramente politica.
Si tratta di decidere se vogliamo un accesso più semplice ma osceno o qualcosa di più difficile ma ambientalmente e paesaggisticamente senza paragoni. Se si aggiungono poi le possibilità di inserirvi mezzi di trasporto alternativi, come un ascensore adibito all’uso, si potrebbe addirittura aggiungere quel tocco di interesse e curiosità turistica in più che fungerebbe da ulteriore stimolo al loro utilizzo.
Non ultimo infine ciò che più mi sta a cuore, essendo uno dei primi a spingere per verificare, con un progetto preliminare, le modalità di realizzazione del circuito cittadino di collegamento ad anello su rotaia del trasporto pubblico (Ring) riuscendo a strappare in commissione all’assessore Biasioli la promessa che nulla si sarebbe realizzato nel nostro comune che potesse arrecare impedimento alla realizzazione dello stesso.
L’attuale previsione del tracciato lungo via Bassano è in netto contrasto con quanto assicurato dall’assessore e con gli ordini del giorno relativi approvati dal Consiglio Comunale di Trento.
Mi aspetto dunque che la Commissione Urbanistica ed il Consiglio Comunale di Trento abbiano il rispetto dovuto e siano organo di confronto con i tecnici provinciali per una scelta condivisa del miglior tracciato possibile tenendo conto delle osservazioni fatte e del fatto che ad oggi la progettazione non è ancora finita. A volte tornare indietro sui propri passi non è tempo perso ma un guadagno in qualità ed immagine.
Consigliere Comunale M5S Trento
Andrea Maschio