Un aspetto che spesso passa sotto traccia riguardo alle procedure che precedono la discussione in Aula delle leggi riguarda la presentazione degli emendamenti. Per chissà quale ragione vanno presentati rigorosamente su foglio cartaceo e in tale formato vengono poi gestiti dagli uffici. Questo da un lato comporta un non indifferente spreco di carta (si pensi che solo per il recente assestamento alla finanziaria sono stati presentati più di 7 mila emendamenti…) mentre dall’altro costringe gli uffici a scansionarli tutti e a creare dei file immagine per ciascuno, passaggi francamente inutili, che potrebbero essere facilmente saltati se solo si accettasse di far inviare ai consiglieri gli emendamenti in formato digitale.
Presentare gli emendamenti in formato digitale in Italia è possibile, infatti lo fa già il Consiglio regionale della Lombardia, dove viene utilizzato il sistema PEM (Piattaforma Emendamenti), che consente di inviare questi atti politici alle strutture incaricate di gestirli senza inutili sprechi di carta, tempo e fatica. Il sistema assicura la sicurezza e l’autenticità dei documenti ed è anche possibile effettuare ricerche e verifiche puntuali su di essi senza dover per forza vagliare migliaia di emendamenti, tutti meticolosamente digitalizzati a mano e resi disponibili sotto forma di immagine invece che come testi.
Va anche aggiunto che già oggi i consiglieri provinciali presentano le proprie interrogazioni sia in formato cartaceo che digitale (in modo da rendere disponibili i testi alla consultazione pubblica) per cui di per sé implementare un sistema simile per gli emendamenti non dovrebbe costituire un ostacolo tecnico insormontabile e, come detto, la tecnologia disponibile oggi è tale da garantire l’autenticità e la conservazione degli atti senza che per forza debba esisterne una copia fisica.
L’idea l’avevo lanciata qualche mese fa e non avevo ricevuto un no secco, ma a quanto pare le operazioni vanno a rilento per non dire che sembrano ferme. La situazione di inefficienza implicita al sistema attualmente in uso al Consiglio si è vista bene con l’assestamento alla finanziaria e questo ha riportato alla ribalta la questione. Dal mio punto di vista è incomprensibile che non ci si decida a fare un passo avanti verso la modernità adeguando sistemi obsoleti e costosi alla realtà tecnologica odierna, in tal modo risolvendo senza controindicazioni un gran numero di criticità. Concetti che ho ribadito anche in questi giorni in Consiglio presentando pure un’interrogazione e dando la mia personale disponibilità a verificare il funzionamento del sistema PEM in Lombardia per poi aiutare ad implementarlo in Trentino.
Ci riusciremo? A logica il problema non dovrebbe neppure porsi ma pian piano sto imparando che certi meccanismi politico/istituzionali di rado seguono una logica convenzionale, per cui staremo a vedere cosa ci risponderanno. Di certo noi continueremo a insistere per modernizzare procedure e meccanismi ogni qual volta si dimostrerà necessario.
Segue il testo integrale dell’interrogazione e un video di presentazione della proposta
Interrogazione n.685/XVI del 26 luglio 2019 – Sistema digitale di presentazione degli emendamenti
l’articolo 113 (Presentazione degli emendamenti) del regolamento consiliare prevede la possibilità di presentare gli emendamenti ad un disegno di legge da parte dei Consiglieri o dalla Giunta, entro le ore 12.00 del secondo giorno lavorativo che precede la seduta di Consiglio nella quale la discussione del ddl avrà luogo (c. 1); per quanto riguarda gli emendamenti ad emendamenti, questi devono essere presentati o entro le ore 12.00 del giorno in cui si dà avvio alla trattazione o comunque entro il termine della discussione generale (c. 2); il c. 3 stabilisce infine che il Presidente del Consiglio può decidere di ammettere emendamenti anche a prescindere dalle tempistiche di cui ai commi 1 e 2;
attualmente per gli emendamenti, diversamente da quanto avviene per gli altri atti politici (interrogazioni, ordini del giorno, mozioni ecc.) che vengono presentati anche nel formato digitale allo scopo di favorire una migliore classificazione e ricerca ipertestuale, è prevista la possibilità di presentazione solo cartacea. Questa procedura, oltre a costituire uno spreco non indifferente di carta, comporta dei costi a livello di tempo e di complicazione burocratica per i funzionari del Consiglio provinciale, i quali devono vagliare, classificare e suddividere per articoli tutti gli emendamenti presentati, oltre a riprodurli in formato digitale e protocollarli. Tali costi e disagi lavorativi potrebbero essere facilmente mitigati qualora il processo presentazione degli atti fosse digitalizzato;
un buon esempio in tal senso ce lo dà il Consiglio della Regione Lombardia, il quale già dal 2017 ha adottato un sistema digitale di presentazione degli emendamenti, il cosiddetto PEM (Piattaforma Emendamenti), primo nel suo genere in tutta Italia e per questo posto sotto osservazione anche dalla Camera dei Deputati. L’iniziativa è stata inserita nel quadro di una rivoluzione innovativa che ha coinvolto diversi aspetti dell’organizzazione della macchina amministrativa consiliare lombarda, grazie al ricorso a strumentazioni high tech ed innovazioni tecnico-organizzativo quali un nuovo sistema di gestione del voto e degli interventi e della rilevazione automatica delle presenze, un maxischermo per la proiezione dei testi in esame e per le dirette streaming delle sedute e un sistema per la traduzione simultanea. Grazie al passaggio al digitale è stato così possibile non solo semplificare e velocizzare il “dialogo” tra legislatore e uffici, ma anche avere tutta una serie di esternalità positive come l’abbattimento dell’utilizzo della carta, precisione nei testi con immediata trascrizione degli atti nei documenti definitivi, risparmio sui costi complessivi di sistema (Efficienza e partecipazione: il semestre del Consiglio Regionale – Lombardia Quotidiano, venerdì 28 luglio 2017);
gli interroganti ritengono auspicabile il completamento della digitalizzazione del processo di presentazione degli atti politici in quanto risulta evidente come l’attuale procedura, soprattutto per quanto riguarda gli emendamenti che vengono presentati solo in forma cartacea, comporti costi e perdite di tempo che potrebbero essere facilmente evitati mediante una completa digitalizzazione dello stesso;
a tal riguardo gli interroganti già hanno sollecitato il Presidente del Consiglio provinciale con un intervento in aula effettuato il 23 luglio scorso ed avviato un dialogo con gli addetti del servizio informatica del Consiglio provinciale per capire come poter essere di supporto per favorire la transizione dal modello analogico a quello digitale. Nei mesi scorsi, sentito per le vie informali il personale del Consiglio, gli interroganti decisero di non presentare atti ufficiali con riguardo alla richiesta espressa in questo atto al fine di non creare una pressione e un’aspettativa eccessive sull’attività degli uffici, consapevoli del già egregio lavoro che essi stanno svolgendo;
gli interroganti, tuttavia, si sono comunque resi disponibili a recarsi presso il Consiglio regionale lombardo per approfondire la conoscenza dei sistemi high tech utilizzati in quella sede istituzionale ed in particolare quella riguardante il PEM, la piattaforma digitale per la presentazione degli emendamenti sui disegni di legge in discussione, ritenendo improrogabile l’introduzione di procedure all’insegna dell’efficienza, dell’efficacia e del risparmio di carta;
tutto ciò premesso si interroga il Presidente del Consiglio provinciale
per sapere se intenda organizzare un sopralluogo conoscitivo presso il Consiglio regionale lombardo al fine di prendere visione del sistema di gestione utilizzato per la presentazione, la gestione e la trattazione degli emendamenti (PEM);
quali iniziative intenda adottare per introdurre un sistema di gestione digitale degli emendamenti come quello utilizzato dal Consiglio regionale lombardo per agevolare i lavori d’aula in ordine alla discussione e alla trattazione dei disegni di legge ed entro quali tempistiche intenda farlo;
Alex Marini
Portavoce
Consigliere del MoVimento 5 Stelle in Provincia di Trento