Il 29 ottobre 2018 la “tempesta Vaia” si abbatteva con inusitata violenza sul Triveneto. Sono state ore di distruzione e paura, terminate le quali non c’è rimasto che osservare impotenti la devastazione che madre natura aveva lasciato dietro di sé. Per quanto tragico sia stato, questo evento un’utilità può averla. Fare da campanello d’allarme ricordando a tutti noi che se non cambiamo rotta ne pagheremo sempre più le conseguenze. Proprio per sviluppare questa consapevolezza, ho presentato un’interrogazione con la quale sollecito la giunta provinciale a dare a Trentino Film Commission (TFC) il compito di focalizzare il proprio expertise e le proprie risorse sulla “tempesta Vaia” e sullo splendido esempio dato dai trentini in quelle ore difficili.
Essere consci della fragilità del nostro mondo e delle nostre vite è un fatto importante. Sapere che ci sono dei limiti all’azione umana sul globo è il primo passo per sviluppare un mondo migliore. Finché rimangono isolate, queste consapevolezze però non sono sufficienti a spingere le persone a battersi per i cambiamenti che è necessario attuare. Vanno dunque diffuse affinché si sedimentino nel subconscio collettivo. In Trentino siamo fortunati. Godiamo infatti delle risorse e degli strumenti adatti a dare il via a questo processo. Da noi l’industria cinematografica e quella dei videogiochi hanno un grande potenziale di sviluppo. Lo dimostra ad esempio il ritorno in termini economici e di immagine dei fondi erogati dalla provincia tramite la TFC. All’indotto determinato dagli investimenti nel settore video-cinematografico possiamo e dobbiamo abbinare anche la creazione di cultura e consapevolezza ambientale.
I cambiamenti climatici sono un pericolo per l’umanità e il Trentino ha i mezzi per avviare una strategia di comunicazione che lo ponga all’avanguardia rispetto ad altre regioni italiane ed europee per far sì che questa verità venga riconosciuta, generando poi le azioni necessarie a ridurne i rischi. Ci stiamo già differenziando con il protocollo T-Green ma non basta lavorare sull’impatto ambientale dei set di produzione. Abbiamo l’opportunità di lanciare un messaggio al mondo anche e soprattutto in termini di contenuto. Per farlo dobbiamo attirare produzioni che oltre a mettere in risalto il Trentino per gli incentivi all’industria cinematografica in genere, ma per quell’industria che produce contenuti ad alta responsabilità sociale. Un processo che se ben attuato potrebbe produrre grandi risultati, non solo dal punto di vista dello sviluppo sostenibile, ma anche dal quello economico per l’indotto che esso comporterebbe.
Questo in breve quanto ho cercato di comunicare alla giunta con la mia interrogazione, spero che sappiano ascoltare e facciano la cosa giusta.