In democrazia i verbali delle sedute delle commissioni consiliari dovrebbero essere pubblici e liberamente consultabili da parte di tutti i cittadini. Nella civilissima e avanzata Provincia di Trento però non è così. O meglio, i verbali sono pubblici in teoria ma in pratica non tutti lo sono davvero, perché a quelli delle sedute di commissione è possibile accedere solo dopo essere passati per un’esplicita richiesta alla segreteria di competenza. È una situazione ingiustificata e che per tanto va “normalizzata”. A tal fine ho presentato un’interrogazione che spero potrà indurre chi di dovere a riportare le cose nell’alveo della democrazia moderna, rendendo pubblici e quindi consultabili anche i verbali delle varie commissioni provinciali.
La possibilità da parte della cittadinanza di poter controllare l’operato di chi amministra i beni e le risorse pubbliche è uno dei principi cardine su cui si basa la moderna idea di Democrazia. È per questo che il M5S da sempre si batte per accrescere l’accesso dei cittadini alle informazioni riguardanti l’operato di chi agisce all’interno delle istituzioni, in special modo se su mandato politico. L’affermazione di verifiche trasparenti su comportamenti, atti amministrativi e politici è senza dubbio uno dei principi del M5S cui tengo di più. Intendiamoci. Garantire trasparenza costa ed è spesso difficile. Resta però un elemento essenziale per il corretto funzionamento della Democrazia e pertanto va perseguito con impegno e dedizione massimi.
Proprio in quest’ottica nei giorni scorsi ho presentato un’interrogazione che punta ad attuare un principio oramai universalmente riconosciuto della pubblicità dei verbali, principio che, chissà perché, fatica però a trovare spazio nelle commissioni del Consiglio provinciale dove invece pare essere preso molto sotto gamba. Le commissioni sono organi consiliari che approvano pareri di vario tipo, valutano i disegni di legge prima che arrivino in aula, danno udienza e ascolto a persone e organizzazioni ed enti. Le commissioni sono uno dei luoghi dove la rappresentanza politica istruisce pezzi di legislazione e dove prende decisioni che riguardano l’intera collettività. Ricoprono dunque un ruolo nevralgico per il funzionamento delle istituzioni democratiche ma nonostante ciò i verbali che descrivono quanto avviene al loro interno non vengono pubblicati sul sito istituzionale.
In Provincia di Trento i verbali delle commissioni sono atti pubblici che però possono essere consultati solo previo richiesta alla relativa segreteria, un modo di procedere che non trova giustificazione alcuna. Nella mia interrogazione ho provveduto ad argomentare ed illustrare le ragioni per le quali i verbali dovrebbero essere pubblicati sul sito istituzionale, liberamente accessibili a consiglieri provinciali e cittadini. Nelle ultime legislature la prassi è stata di tenere il più possibile nascosti i verbali di commissione ma non è corretto appellarsi alla tradizione per perpetrare una vera e propria privazione di Democrazia. Al contrario, è necessario correggere il vulnus affermando le buone pratiche e quindi rendendo pubblica la sintesi di quello che viene affermato e deciso nelle commissioni provinciali. È l’abc della Democrazia. Se non si vuol farlo che lo si dica apertamente, in modo che cittadini sappiano con che razza di politici hanno a che fare, individui che si dimostrerebbero timorosi di rendere pubblico e quindi noto e verificabile il contenuto delle loro affermazioni in ordine a nomine, leggi e scelte politiche di vario tipo, per ragioni che si sarebbe a quel punto autorizzati a ritenere inconfessabili.
Di seguito collegamento all’interrogazione da me presentata:
Alex Marini
Portavoce
Consigliere del MoVimento 5 Stelle in Provincia di Trento