Rovereto, 21 novembre 2017
Al Presidente del Consiglio Comunale di Rovereto
Mara Dalzocchio
Al Sindaco
Francesco Valduga
Oggetto: il trattamento dell’amianto è tra le mansioni dei dipendenti AMR?
Premesso che
In data 6/11/2017 il Sindaco di Mori, Barozzi, dichiarava ai giornali che (cito) “il 6 agosto si è verificata una situazione di emergenza su tutto il territorio di Mori a causa del maltempo. Quello per la caduta di una parte della copertura in amianto del cimitero è stato solo uno degli innumerevoli interventi di quelle ore. Forse in condizioni di ordinarietà ci si sarebbe mossi in modo leggermente diverso, ma la priorità era togliere di mezzo il materiale ed è stato fatto, per quanto ne sappiamo senza correre particolari rischi. Rischi che comunque non sono diversi da quelli che ci sono ogni giorno per i frequentatori del cimitero e per chi si avvicina alle migliaia di strutture che in Trentino non sono ancora state bonificate”.
Non avendo letto alcuna rettifica da parte del Sindaco Barozzi, ritengo queste parole veritiere e da approfondire.
Non chiedo, con questa interrogazione, di sapere come il sindaco di Mori gestisce i suoi tetti d’amianto. Chiedo invece come i lavoratori della AMR sia stati implicati nella gestione di questa emergenza.
Perché di emergenza si è trattato, e la solidarietà valligiana ci impone di collaborare nel più breve tempo possibile per aiutare popolazioni limitrofe in difficoltà. Ma senza operare al di fuori della legalità, della salute e della integrità degli operatori.
Mi chiedo quindi che precauzioni abbia individuato il Sindaco di Mori in quelle ore concitate nei confronti dei lavoratori AMR, se egli abbia utilizzato i dipendenti della AMR, quale formazione abbiano ricevuto gli operatori della AMR eventualmente cooptati, se la direzione della AMR abbia svolto le necessarie valutazioni sanitarie e abbia fornito le adeguate protezioni.
Si parla di amianto. Una sostanza definita cancrogena al solo atto inalatorio, ovvero è sufficiente inalarne una quantità infinitesima per danneggiare irreparabilmente il tessuto polmonare e provocare tumori letali.
La letteratura in tal senso è ampia, inequivocabile e condivisa da tutte le amministrazioni mondiali.
La norma pone dei vincoli stringenti nella gestione, manipolazione, stoccaggio e smaltimento di qualsiasi rifiuto contenente amianto.
Il Comune di Rovereto ha stipulato, con il Comune di Mori, una convenzione per la gestione dei servizi cimiteriali da effettuarsi attraverso la AMR. Tale convenzione non faceva in alcun modo riferimento al trattamento di rifiuti tossico nocivi, al loro stoccaggio, alla loro manipolazione, tantomeno amianto.
Da notizie di stampa, invece, si apprende che non solo i lavoratori di AMR sarebbero stati coinvolti, ma che un magazzino destinato agli attrezzi da questi utilizzati giornalmente, sarebbe stato utilizzato come luogo di deposito temporaneo dell’amianto in questione.
Si chiede alla Giunta:
- se risulta vero che alcuni lavoratori della AMR siano stati impiegati dopo o durante la situazione emergenziale del 6 agosto scorso nel cimitero di Mori ed siano stati in qualsiasi maniera a contatto con rifiuti o laterizi o altri oggetti contenenti amianto e se siano stati utilizzati magazzini, normalmente impiegati per il deposito di attrezzi utilizzati da questi, per accatastare l’amianto in attesa di smaltimento;
- se risulta vero che tali lavoratori siano stati autorizzati dalla direzione di AMR ad operare come da punto 1.;
- quale autorizzazione, formazione, protezione, abbiano ricevuto i dipendenti AMR per operare come da punto 1.;
- se l’accordo di convenzione tra Comune di Rovereto e Comune di Mori per l’utilizzo di AMR nei servizi cimiteriali includa in qualsiasi modo anche la gestione di rifiuti tossico nocivi o pericolosi per la salute ed in particolare l’amianto;
- risultando vero il punto 1. e non vero il punto 4., quali siano le azioni che il Sindaco di Rovereto, primo responsabile della salute dei cittadini di Rovereto e quindi dei dipendenti del Comune e delle società partecipate al 100% come AMR, ha messo in atto nei confronti del Comune di Mori per garantire l’attuazione delle norme;
- la motivazione, se vero il punto 1. e non vero il punto 4, per cui non si sia provveduto alla sospensione della convenzione con in Comune di Mori per precauzione.
Nel richiedere risposta scritta, le porgo i miei più distinti saluti.