Sui vitalizi dei politici trentini la situazione è “grave ma non seria” (cit. Ennio Flaiano) . Riassunto delle puntate precedenti: visto che in Trentino Alto Adige siamo gli ultimi a recepire la normativa nazionale sull’adeguamento dei vitalizi al sistema contributivo come accade ormai per le pensioni di chiunque non sia o sia stato un politico la SvP ha ben pensato di presentare una bella paccata di emendamenti al testo di legge ed è saltato fuori che se fossero stati approvati sic et simpliciter, i vitalizi sarebbero addirittura aumentati rispetto alla prima versione del testo di legge. Naturalmente è esploso il caso e nessuno (tranne la SVP che, bisogna ammetterlo, su certi temi è ben caparbia) se l’è sentita di andare dai cittadini a dirgli che in Trentino Alto Adige si finiva con l’aumentare i vitalizi.
Dopo ampia ed articolata discussione in commisisone la legge approderà in Aula la settimana prossima. Nel frattempo però restano aperte alcune questioni: come facciamo ad esprimerci in maniera sensata sugli effetti delle modifiche proposte se non ci vengono messi a disposizione tutti i numeri e gli strumenti per verificare gli impatti delle modifiche proposte? Eh già, perché fidarsi è bene ma, come insegna l’esperienza, in tema di privilegi della politica non fidarsi è (molto) meglio.
In secondo luogo sarebbe utile rendere disponibili i dati che ci sono anche alla stampa e, con le dovute cautele, anche sul sito del Consiglio regionale. In alcune Regioni italiane (ad esempio in Basilicata e Campania) sono inoltre stati resi pubblici i dati sull’ammontare dei vitalizi erogati agli ex consiglieri regionali e ai loro eredi. Sarebbe cosa buona e giusta fare lo stesso anche da noi. Ci riusciremo o la nostra (supposta) “teutonica efficienza” si farà dare paglia da territori che a queste latitudini si ama additare (spesso a torto, evidentemente) come dominati dall’immobilismo e dall’oscurantismo politico/burocratico?
Questioni e domande che il M5S del Trentino-Alto Adige ha posto nell’interrogazione regionale n. 37. Vedremo cosa (e quando…) ci risponderanno. Noi, come sempre, ci affidiamo speranzosi all’efficienza dell’apparato regionale e alla sua austroungarica precisione. Chissà cosa ne uscirà…
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