La maggioranza PD PATT UPT liquefatta dopo nemmeno 1 (una) giornata di confronto attribuisce la responsabilità della sua Waterloo sulle preferenze alle minoranze.
Il M5s, contrario nel merito, ha impiegato il tempo a disposizione per spiegare, secondo forme rispettose della democrazia e delle istituzioni, le ragioni della propria posizione e ha proposto fin dal 4 ottobre 2016 (in assoluta solitudine) di percorrere la strada del confronto con i contrari mettendo sul piatto il referendum confermativo previsto dallo Statuto. Se allora i proponenti e la loro Invincibile Armada avessero assunto un atteggiamento più dialogante, forse la vicenda si sarebbe sviluppata in altre direzioni. Forse, sempre che l’approvazione del disegno di legge fosse un obiettivo che si voleva effettivamente perseguire.
Gli indizi sparpagliati fino a ieri, oggi stanno evolvendo in prova ed è strano che nessuno lo rilevi.
A parte i buchi sui banchi del centrosinistra autonomista che per ben due volte hanno fatto mancare il numero legale, a parte le prese di posizione di qualche esponente della maggioranza chiaramente ostile alla proposta, per addossare la debacle all’ostruzionismo lo si sarebbe dovuto almeno testare.
Invece, entrati in aula con lo spauracchio della seduta a oltranza, la resa incondizionata è arrivata dopo nemmeno 1 (una) giornata di discussione e una (la prima) in cui la maggioranza, con le scelta di non concedere nemmeno il tempo per approfondire il nome proposto per la Corte dei Conti, ha scientemente creato il pretesto per portare le minoranze a dilatare i tempi.
A questo punto, dopo le parole del Presidente, il disegno è chiaro.
Trasformare l’incapacità della maggioranza di rispettare gli impegni presi con i propri elettori in opportunità per scardinare il ruolo e la funzione del Consiglio, utilizzando come casus belli il flop del disegno di legge sulle preferenze.
Chi vuole ridurre la massima istituzione dell’Autonomia nel proprio cortile, troverà sulla sua strada i trentini e il M5s al loro fianco.
Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle